Conversazioni 2.0 con il nonno

26 gennaio 2016 Pillole di quotidianità

Domenica a pranzo, è il compleanno di mia zia Piera, compie 60 anni e ha deciso di festeggiare con tutta la famiglia. Sono seduta accanto a mio nonno, che fissa come una sentinella tedesca il mio piatto, per controllare quanto mangio e – soprattutto – se mangio tutto quello che lui ha cucinato.
A fine abbuffata, piena come un uovo, tiro fuori dalla borsa il cellulare, controllo le mail e poi guardo le notifiche delle pagine Facebook che gestisco.
Mio nonno, spazientito:
“Un basta cun che taléfan?! Ci sempra atachèda” (trad. Non basta con quel telefono, sei sempre attaccata)
“Eh, nonno, hai ragione. Ma sai, purtroppo è necessario, devo controllare la social activity delle mie aziende… Sì, insomma, mi serve per lavorare”.
(Mi guarda attonito, ma incuriosito. E prende in mano il mio iPhone)
“S’è la tòtta ‘sta roba che que? (trad. Cosa sono tutte queste cose qua?)
“Nonno sono le applicazioni”
“S’et dèt?!” (trad. Cosa hai detto?)
“Sono dei programmi che servono per far fare cose, molte cose, al telefono”.
(Mi ripassa l’iPhone, con guardo rassegnato).
“Boh, me a capéss sol cui é una culomba…” (trad. Boh, io capisco solo che c’è una colomba…)

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